Benvenuto oggi 27/07/2024 ore 08:40 - Ultima News del 08/10/2020: Presentazione corsi 2020 - 2021
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In pieno svolgimento il corso A.R.O.

Sono ormai più di due settimane da quando è iniziato il corso A.R.O. (auto respiratore ad ossigeno), dopo due lezioni presso la nostra sede di teoria e dimostrazioni dell'apparecchio, è finalmente giunta l'ora di prendere contatto con lo stesso ed immergersi.

Eccoci , siamo nell'atrio della piscina, c'è Mauro, Stefano e Gian Maria,  aspettiano Alessandro.., che come al solito deve fare i salti mortali per arrivare in tempo da Torino.

Una telefonata ci dice che è per la strada...arriva..!!

Nel mentre entra Vincenzo che ci porta una scatola con dentro tre bombolini da 2 litri di ossigeno..., "ecco, ne avete in abbondanza, sono 200atm. l'uno".

Due rapidi ed importanti consigli da parte sua e poi si incammina verso l'ingresso.., deve andare a nuotare.. "Ci rivediamo dentro"

Ancora due chiacchiere per confrontare le motivazioni che hanno spinto verso il corso..e si entra.

Andiamo a bordo vasca e sistemiamo la nostra roba..., ed ecco Alessandro, arriva con le due valigette in legno arancione con all'interno i due A.R.O. del circolo.

In men che non si dica, mettiamo l'attrezzatura a terra ed Alessandro inizia a spiegare come approcciare agli apparecchi in modo corretto.

Per prima cosa, si insegna agli allievi come riempire correttamente il cestello inserendo il SOFNOLIME ,che ormai sostituisce la più "delicata" calce sodata, poi l'inserimento dello stesso nel sacco...

Un pezzo per volta si montano gli A.R.O., si fissa il cestello, si collega il corrugato, inseriamo la bombola, la spugnetta, controlliamo i cinghiaggi..ed ecco tutto è pronto.

Il nostro Direttore didattico Alessandro, mostra agli allievi come si indossa lo strumento...., certo dicono, è molto più comodo delle bombole e di tutta l'attrezzatura, è piccolo e leggero...dai proviamolo..!!!

Vengono spiegate e dimostrate le tecniche per la "presa di contatto" con l'apparecchio, infatti per un corretto e sicuro funzionamento bisogna concentrarsi nelle operazioni da svolgere.

Mettere in "ventosa" il sacco per controllarne la tenuta, quindi prendere contatto, riempire il sacco con l'ossigeno, farne il "lavaggio", ovvero far fuoriuscire i residui d' aria sostituendola con l'ossigeno ecc.ecc.

Sono pronti, ora ci sarà la prima prova di respirazione a secco.

Tutto si svolge con precisione, Stefano e Gian Maria sono pronti per andare in acqua, anche Mauro si prepara per dar loro assistenza, ormai respirano tranquilli dall'A.R.O.... e chi lo molla più...!!!

Ok, in acqua..., dapprima con solo il busto immerso, poi anche con la testa e quindi via agli esercizi.

Posizione supino, posizione bocconi... che meraviglia si respira , non si fanno bolle e nessun rumore.

Ora iniziamo a nuotare con la rana in immersione, in movimento dobbiamo imparare a compensare il sacco, perchè l'ossigeno consumato e l'anidride carbonica fissata tramite la sofnolime, fanno si che il volume di gas nel sacco diminuisca e quindi, con delle piccole erogazioni dall'apposito rubinetto, rimetto ossigeno nell'apparecchio...BELLISSIMO..!!!

Bene, fino ad ora siamo rimasti nella vaschetta in disparte alla piscina, è ora di provare la profondità. 

i ragazzi passano in corsia, due mezze vasche dove si tocca ed è tutto OK.., il via libera di Alessandro li fa partire per lo scalino e in tre bracciate sono sul fondo a oltre tre metri, li seguiamo in apnea, alternando le discese per dare continua assistenza.

Dopo qualche minuto, torniamo verso l'acqua bassa e diamo il via all'operazione di distacco con le corrette procedure di messa in sicurezza dell'A.R.O.

I ragazzi ancora una volta non sbagliano nulla e concludono l'esercizio.

La tentazione per Alessandro e Mauro è troppo forte ed approfittando dei pochi minuti che ancora ci dividono dalla chiusura della vasca, indossano le apparecchiature, fanno le procedure di presa di contatto.. e via, anche loro sott'acqua.

Bene, la serata è finita, si smonta e sciacqua il tutto, consegnando gli apparecchi a Stefano e GianMaria che li custodiranno fino al prossimo Martedì, ovvero alla prossima lezione pratica.

Le impressione nell'utilizzare quest'attrezzatura così antica nella subacquea, così tecnica ma capace di ispirare i modernissimi Rebreather è eccezzionale, si "vede" il propio respiro passare dal sacco ai polmoni e viceversa, si percepisce il consumo di ossigeno, ma sopratutto si ha la netta sensazione di essere immersi in modo naturale in acqua, nessuna bolla, nessun rumore... quasi dei pesci....!!!!!

Mauro B.

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