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progetto di studio della caratterizzazione bentonica arcipelago della Maddalena sviluppato e redatto da Joy Arcuni

Riassunto del progetto: il progetto che ho svolto presso l’arcipelago della Maddalena ha lo scopo di studiare la caratterizzazione Benthonica nei siti di maggiore interesse subacqueo e relativo impatto ambientale del turismo subacqueo. Il progetto prevede anche la creazione di brouchure didattiche plastificate da distribuire all’ interno dei centri di immersione, con le quali i turisti potranno conoscere meglio quello che andranno a vedere e unire cosi il piacere dell’immersione alla conoscenza biologica dell’Arcipelago

I SITI DI MAGGIORE INTERESSE E FREQUENTAZIONE

- Secca di Washington

- I picchi di Cala Coticcio

- Il Grottino di Caprera

- Isola dei Monaci

- Barrettinelli

- Spargiotto

- Marginetto

- Secca di Budelli

- Spargiotello

- Punta Lunga

- Punta Galera

- Secca di Spargi

- Pilastrino di Tegge

- Cala Inglese

- Mortoriotto

- Secca dell’ Orso

- Secca di Razzoli

Ai fini della mia ricerca abbiamo potuto studiare solo alcuni dei siti di maggiore interesse.

Purtroppo la mancanza di tempo e le condizioni climatiche avverse in molti giorni di ricerca mi hanno indirizzato su determinati siti di immersione.

I siti di immersioni che ho analizzato sono:

- I picchi di cala Coticcio

- Punta Galera

- Spargiotto

- Barrettinelli

- Pilastrino di Tegge

- Punta Sardegna

- Scoglio Garibaldi

PeRIODO DI RICERCA

La ricerca che ho effettuato è durata due mesi, nei quali ho cercato di ottenere più materiale possibile, sia a livello fotografico che cartaceo.

Per questa tipologia di progetto è stato un periodo brevissimo, in quanto per ottenere risultati attendibili bisognerebbe osservare i siti di immersione almeno per dodici mesi.

In mancanza di tempo abbiamo deciso di effettuare la ricerca  nei mesi di Aprile e Maggio. Abbiamo scelto questo periodo per effettuare le nostre ricerche sia per motivi ambientali  che logistici.

Per quanto riguarda i motivi ambientali è un periodo ottimale in quanto le acque superficiali incominciano a riscaldarsi e si vede una ripresa biologica molto prospera.

Per quanto riguarda i motivi logistici era un periodo ottimale per effettuare le ricerche in presenza di poche imbarcazioni di turisti ed è il periodo in cui l’arcipelago si organizza per la stagione estiva senza essere congestionata da centinaia di turisti.

ATTREZZATURE

Per quanto riguarda l’attrezzatura tecnica ho utilizzato una fotocamera digitale da 12 megapixel equipaggiata  con scafandro con resa fino a 50 metri di profondità. L’illuminazione era affidata a un paio di normalissime torce subacquee.

Avevamo pensato di utilizzare anche una videocamera per filmare le immersioni in modo da avere una visione globale della biodiversità e poter oltremodo estrapolare immagini che avrebbero arricchito la raccolta fotografica, ma problemi tecnici e correnti troppo forti unite a scarsa visibilità  hanno impedito il suo utilizzo.

PROGRAMMAZIONE LAVORO

In caso di condizioni meteo stabili e favorevoli il programma di immersione si pianificava e concordava sempre la sera prima. In generale si usciva in mare di prima mattina si arrivava sul sito di immersione, una volta giunti sul sito si analizzava la situazione preparando l’attrezzatura tecnica e pianificando nei dettagli il compito da svolgere e su cosa puntare maggiormente da un punto di vista biologico.

Di norma le immersioni non duravano più di 40 45 minuti con una profondità massima di 40 metri. Le temperature dell’acqua ancora molto rigide e le forti correnti non permettevano una permanenza in acqua superiore. All’inizio dell’immersione si puntava subito alla quota massima di profondità per poi risalire e cercare di individuare i punti di maggiore interesse biologico su cui effettuare le foto della miglior qualità possibile. Terminata l’immersione si analizzavano le foto ottenute e se il risultato non era soddisfacente  dopo un breve spuntino in barca si effettuava una seconda immersione puntando solo sui punti di interesse fotografico.

Nel caso in cui nella prima immersione si ottenevano dei buoni risultati il pomeriggio era dedicato al monitoraggio e avvistamento di cetacei in collaborazione con il C.R.D. (centro ricerca delfini) di Caprera, oltre a controllare imbarcazioni e certificati di permesso sulle imbarcazioni all’interno dell’Arcipelago.

L’ARCIPALOGO DI LA MADDALENA

Riassumendo le caratteristiche dell’Arcipelago si può affermare che è caratterizzato da un  fortissimo dinamismo,in confronto ad altri litorali simili, sia in superficie che a livello subacqueo.

Da un punto di vista superficiale abbiamo una situazione molto complessa di venti dominanti e non, che caratterizzano le situazioni meteo della zona con cambi molto rapidi anche in periodi di tempo ridotti.

Il dinamismo superficiale condiziona molto anche la situazione subacquea con la presenza di forti correnti superficiali e profonde che seguono percorsi molto complessi all’interno dell’Arcipelago.

Il forte dinamismo presente all’interno dell’Arcipelago crea un notevole spostamento di acque ricche di sostanze nutritive oltre a un riciclo di nutrienti davvero importante. Questi fattori influenzano in modo notevole l’ estrema biodiversità e la ricchezza dei fondali marini in tutti i suoi compartimenti biologici.

Per quanto concerne  la caratterizzazione dei fondali abbiamo una profondità media elevata, caratterizzata da fondali sia  rocciosi che sabbiosi. Nella parte esterna dell’Arcipelago si hanno fondali che scendono subito a profondità molto elevate anche a ridosso della costa.

  

  

  

COCLUSIONI: con questa breve relazione ho cercato di spiegarvi il mio progetto facendovi vedere alcune delle foto raccolte e spiegando in modo semplificativo come si opera in questi casi.

Il lavoro svolto è stato fatto durante un tirocinio nel quale ho proposto questo progetto che mi servirà per la tesi di Laurea.

Il tirocinio e la tesi nel mio piano di studi non sono strettamente collegati quindi mentre la tesi è la prova finale il tirocinio si può effettuare nel corso degli studi in base alle proprie esigenze e a varie occasioni che si possono presentare.

Tutte le considerazioni fatte sono solo impressioni e appunti che ho evidenziato durante il periodo di lavoro e non hanno alcuna valenza scientifica.

Per tutti questi motivi ho tralasciato la parte conclusiva e fondamentale del lavoro, in quanto non esiste ancora e non avrebbe alcun senso darvi un elenco di tutte le specie fotografate senza spiegazioni scientifiche.

Altre immagini potete andarle a vedere nella galleria fotografica del sito..., sempre di Joy.

 

Lo staff Circolo Subacquei Biella ringrazia per lo splendido lavoro il nostro amico e socio Joy.

 

 

 

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